L'aumento dei prezzi delle materie prime nel 2021

Nel 2021 un’insolita confluenza di eventi globali ha dato il via a un’impennata dei mercati delle materie prime, negli ultimi mesi il trend è stato trainato in gran parte dalla crescita in Cina, e da un dollaro USA più debole, la valuta usata per il commercio della maggior parte delle materie prime, che potrebbe permettere ai prezzi di salire più ancora più in alto con la crescita della domanda.

Le quotazioni delle materie prime, a partire dalla fine del 2020 , hanno subito un incremento mai visto negli ultimi anni e in questo inizio 2021 le commodity salgono in un elenco lunghissimo. Persino il legno è salito del 7% da ottobre 2020 ad oggi, mentre la gomma fa registrare +10%, il grano +13%, il mais addirittura +31%, il rame +26%, il ferro +38% e il petrolio +53%.

Ma mentre la quotazione del petrolio non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi, i prezzi di alcune altre materie prime sono saliti ben oltre, specie quelli dei metalli, mettendo in difficoltà le imprese europee che si trovano davanti una domanda più lenta. Storicamente molti prezzi delle materie prime sono altamente correlati a quelli del petrolio ma in questo caso stanno agendo anche dinamiche di speculazione finanziaria o manovre di cartello, come nella logistica. Prendiamo i noli: un anno fa noleggiare un container costava mediamente 1.500 dollari e oggi la spesa è arrivata a 4.300 (+186%). In particolare le tariffe della Cina verso l’Europa sono aumentate del 142% nello stesso periodo e del 103% per le rotte verso il Mediterraneo attraverso Suez. E non è nemmeno facile trovare i container.

L’impatto di queste dinamiche sull’industria italiana è sicuramente negativo e mette in difficoltà i settori industriali (meccanica e alimentari in primo luogo) utilizzatori delle commodity a maggiore rincaro. Se prendiamo la filiera dell’automotive come esempio, siamo al centro di una tempesta perfetta: I volumi produttivi sono alti ma ci sono assieme ai prezzi alti delle commodity, la difficile reperibilità e spesso la bassa qualità delle forniture.

Tutto questo impetterà con un aumento differenziato ma generalizzato dei prezzi dei beni e servizi finali al consumatore.